venerdì 20 giugno 2014

E la Pania comincio a "vomitare" fango e massi... Venti anni fa la tragedia. L''alluvione a Fornovolasco

Il giorno dopo "Il Tirreno"
Sono già passati venti anni da quel 19 giugno del 1996. Le previsioni meteo in Garfagnana avevano dato cielo sereno e terso...niente di più falso. In verità si stava formando sulle creste delle Alpi Apuane uno scontro di aria fredda proveniente dal nord Italia, con aria calda umida proveniente dalle coste, creando così una rapidissima evoluzione meteorologica, ed infatti violentissimi temporali si scatenarono a partire dal primo mattino sulle Apuane a cavallo fra la Garfagnana e la Versilia e precisamente nella "striscia" di terra compresa fra i paesi di Cardoso di Stazzema  e Fornovolasco. La mattinata passò quasi indenne a Fornovolasco,pioveva forte si, la Turrite si era ingrossata, ma niente lasciava  presagire a quello che sarebbe successo di lì a poco. Verso le ore tredici il disastro si compì,la pioggia si trasformò in vero e proprio diluvio, in poche ore il pluviometro delle Apuane registrò un valore cumulativo di precipitazioni da record pari a 440 mm in otto ore con una punta massima di 157 mm in un ora. Fatto sta che dalla montagna
scese acqua mista a fango e detriti che distrusse i ponti di
Fornovolasco, qualche mese
dopo l'alluvione
(foto tratta da facebook Laura Giannini)
Fornovolasco e le case. Dal Monte Forato che sta ad ovest del paese, ma sopratutto dalla Pania Secca e dalla Pania della Croce insieme all'acqua, questi monti "vomitarono" migliaia di metri cubi di terra dalla profondità delle loro viscere. Purtroppo la tragedia ebbe il suo apice con la morte della povera signora Isola Frati,la sua casa fu travolta dalla furia dell'acqua e dei massi. Il paese di Fornovolasco quel giorno rischiò veramente di sparire dalla faccia della terra. Ben più grave in fatto di vittime fu il bilancio versiliese. Cardoso contò quel maledetto 19 giugno ben 12 vittime. Lo stesso Gallicano è bene precisare a detta degli esperti rischiò seriamente quel giorno,fortuna volle che più a valle la diga di Trombacco fosse completamente vuota perchè in manutenzione e fu così in grado di accogliere l'impeto della gran parte della piena. A tragedia avvenuta ancora in molti non si spiegano la
Oggi Fornovolasco
tanta acqua precipitata in così poco tempo, mai era successa una cosa simile, mai da archivi storici locali risulta almeno in tempi moderatamente recenti una catastrofe simile.Comunque il paese si rimboccò le maniche e trovò l'immediata reazione dei suoi abitanti e degli enti locali e Fornovolasco un anno dopo poté già inaugurare i due ponti e la ricostruita Piazza Pascoli,nonché il ripristino della chiesa di San Francesco di nuovo agibile e affrescata dal maestro Paolo Maiani. Ad oggi Fornovolasco è ancora lì;grazie a Dio più bello che
prima.

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