mercoledì 11 giugno 2014

Oliviero Mancini il "re" dei mulattieri.Quattro volte a piedi il giro della Terra

Il Re dei mulattieri
Oliviero Mancini e i suoi muli
La storia è fatta di personaggi ma non sempre è fatta dai "soliti noti"come Garibaldi,Napoleone e via dicendo... Per meglio intendersi rimanendo sull'argomento nell'ambito garfagnino è bene dire che non esistono solo il Pascoli,il Fabrizi o il Mordini a dar vanto alla nostra terra, ma la storia del viver quotidiano è fatta anche dai personaggi del luogo,dalla gente di paese,quelli che non per forza hanno contribuito con opere d'arte,poesie o imprese leggendarie a render lustro alle valle,ma magari gli è bastato entrare nel cuore della gente per la loro bontà o disponibilità o per un servizio ben reso alla comunità.Questa infatti è la storia di "uno dei tanti" che andremo a raccontare in queste pagine.Oggi è il turno di Oliviero Mancini il mulattiere più emblematico e caratteristico della Garfagnana che per quarant'anni ha assicurato il collegamento giornaliero fra San Pellegrinetto  situato oltre i 1000 metri e Gallicano.Nato in quello splendido paesino nel comune di Vergemoli nel 1905 subito da bambinetto inizio il trasporto a mezzo di mulo,sostituendo il fratello maggiore Modesto (che gestiva il negozio di famiglia)  caduto nella I guerra mondiale (insignito in seguito della medaglia d'argento al valore).All'epoca,è bene subito far chiarezza, i residenti sulle montagne erano molti,ancora era lontano l'esodo a valle delle popolazioni montane e la strade era una chimera.Per questo infatti c'era Oliviero che partiva assai prima dell'alba per Gallicano,il suo servizio consisteva nel rifornire il bar-alimentari di famiglia in San Pellegrinetto.Alla testa di due,tre muli per viaggio (ne possedeva 19 che poi  alternava) carichi di carbone,legname frutti di bosco,panetti di burro,suini macellati arrivava a Gallicano dove scambiava la merce con i negozianti .Al mattino il suo arrivo era
Una vecchia cartolina di San Pellegrinetto
 paese natale di Oliviero Mancini
annunciato dallo schioccare della frusta  alla quale faceva emettere suoni festosi di saluto come facevano i migliori domatori di leoni dei circhi più famosi...era quasi una magia e a richiesta addirittura concedeva il bis .Ai bambini una volta raggiunta Piazza Vittorio Emanuele II prima di ricoverare i muli nelle stalle concedeva l'onore di cavalcare le proprie bestie per qualche metro. Dopo pranzo si recava al bar a farsi un litro (forse anche due... ) di rosso.Poi verso le tre del pomeriggio  caricati i muli di provviste ripartiva per l'alpe  con l'immancabile concerto di frusta  e ripartiva inerpicandosi verso la via di casa e raggiungeva il paese ormai a notte fatta.Così tutti i giorni che nostro Signore metteva in terra,sia nei rigidi inverni che nelle torridi estati fino al 1955.Quarant'anni di servizio 1915-1955 che lo portarono calcoli alla mano fatti allora dai negozianti ed amici a compiere quattro volte il giro del mondo a piedi ,figurarsi quante volte aveva compiuto la tratta San Pellegrinetto Galliicano andata e ritorno...Il "Re dei mulattieri" gli ultimi anni di vita li trascorse con il figlio Don Ascanio parroco a Pontecosi dove si spense a tarda età

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