lunedì 30 giugno 2014

Racconti a "veglio": la strega di Gorfigliano che non voleva morire...

                           Quando calavano le ombre
della sera,dopo il suono "dell'ordinotte" (n.d.r: suono della campana "a tocco" che avvisava dell'approssimarsi delle tenebre) le persone si riunivano per "andare a veglio" a trascorrere qualche ora insieme ai vicini.In cucine spesso annerite dal fumo,accostati al calore del camino si parlava della giornata trascorsa ,degli ultimi avvenimenti importanti,si sgranocchiava qualche noce,si mangiavano le mondine e si buttava giù qualche "bicchierotto".Via via che il vino "riscaldava" le parole,emergevano proprio le paure,racconti di fatti strani,esseri misteriosi che avvicinavano fra loro le sedie e che facevano affrettare il passo sulla via del ritorno per casa.Queste storie venivano raccontate da narratori molto abili che ti facevano vivere la storia come un film.Questa storia che vado a raccontare è una di quelle.Queste storie era spesso tratte da fatti perlopiù accaduti realmente,ma che poi l'immaginazione popolare ingrandiva ed arricchiva come era di abitudine.Il racconto è basato su un fatto veramente accaduto di presunta stregoneria, dove una donna di Gorfigliano nel 1643 fu accusata di tale maleficio,ma poi deceduta per cause naturali prima che si svolgesse il processo "per malefizi con sortilegio ereticale"e da qui in poi fu un fiorire di leggende e supposizioni che per secoli hanno appassionato le veglie di mezza Garfagnana,e  infatti per i "vegliatori" i fatti si svolsero così: A Gorfigliano in fondo al paese,al "Calcinaio" viveva un tempo una vecchia che era ritenuta una strega.Già, perchè in tempi antichi se c'era una vecchia brutta alta e magra quella era una strega anche se non era.Comunque fosse vero o meno, si diceva che questa donna dava con molta facilità il malocchio,che andava alla processione degli streghi,e così via Quando giunse a morire inizio per la vecchia una lunghissima agonia, sembrava che spirasse da un momento all'altro,ma invece continuava a vivere,fissando con quegli occhi così strani la gente che le stava intorno.La vecchia cercava di stringere continuamente la mano a qualcuno dei presenti come se volesse salutare compiutamente prima di trapassare,tutti però in virtù della sua fama avevano paura e si guardavano bene dal toccarla:
"Mi raccomando nessuno le dia la mano! Senz'alro sta cercando di trasmettere a qualcuno prima di morire il suo spirito di stregoneria.Lasciatela stare vediamo cosa accade"
I giorni passavano ed anche i mesi ma la vecchia non moriva In tutti lo sbigottimento ed anche la paura  aumentavano,anche perchè la donna non beveva e non mangiava assolutamente niente e non si capiva come potesse vivere.Alla fine il prete decise di intervenire.Si fece accompagnare a casa dalla moribonda, che stava là stesa sul letto ormai uno scheletro ma con gli occhi sbarrati, accesi da una inquietante luce, ed il braccio teso .Il prete si fece dare una scopa e, reggendola da un capo la fece stringere alla vecchia dall'altra parte.La donna quasi
Gorfigliano
istantaneamente morì.Allora si accese il fuoco,ed il prete vi gettò la scopa che, tra lo stupore generale schizzò via dalla fiamme e gli tornò in mano.Così accadde anche al secondo tentativo.Infine quando il prete la gettò nel fuoco per la terza volta dalla scopa si sprigionò una fiamma bluastra ed in pochi attimi si consumò..

Questa è la storia della povera vecchia di Gorfigliano,la tipica storia,per le veglie garfagnine che la sua unica colpa era di essere brutta,magra ed alta...

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