mercoledì 10 febbraio 2016

Una lunga storia d'amore (e odio), durata quattro secoli fra la Garfagnana e il Ducato di Modena

Fu una bella storia d'amore,fatta di corteggiamenti, ammiccamenti,
Particolare carta geografica del 1644
 Ducato di Modena (proprietà Marzi Paolo)
un amore nato e voluto fortemente da ambedue le parti che non poteva sfociare che in un matrimonio che durò più di quattro secoli,molti parlarono però di un matrimonio di interesse per entrambi (forse a giusta ragione), naturalmente in questo intimo rapporto ci furono alti e bassi per l'amor di Dio non ne discuto, ma comunque ci fu sempre fedeltà, almeno in apparenza, ma come si sa tutte le belle e durature storie d'amore finiscono purtroppo con la morte di un coniuge e fu così anche in questo caso.Questa praticamente è la storia d'amore fra la Garfagnana e il ducato di Ferrara prima e di Modena dopo. Ci siamo mai domandati come abbiano fatto i destini di Modena ad incrociarsi con quelli della Garfagnana? Sarebbe stato più naturale Lucca (che sfidò più volte Modena con fortune alterne), Pisa, Firenze, al limite Genova, ma da Modena seppur confinanti eravamo separati dagli Appennini, che interesse poteva avere questo regno per questa selvaggia regione? Ma questa storia d'amore come è giusto che sia cominciamo a raccontarla dall'inizio. 

Dopo alterne vicende guerresche intorno all'anno mille che non stiamo oggi qui a raccontare fra Papi, imperatori longobardi,nobili casate, alleanze varie e territori prima unificati e poi separati, prese stabilmente potere la Repubblica Lucca intorno alla fine del 1300 che si annesse la Garfagnana per aumentare il proprio potere nei confronti di Pisa e Firenze, così la nostra valle fu terra di conquista del famoso condottiero ghibellino e lucchese Castruccio Castracani. I lucchesi come è giusto dire diedero stabilità politica e sociale a tutta la Garfagnana, fecero "abbassare la testa" ai signorotti locali che pretendevano potere, a loro volta invece pretesero salatissime tasse dalla povera gente, tutto questo fino al 1328 quando l'impavido e forte condottiero Castracani muore. Lucca perde il suo uomo di punta e i suoi nemici limitrofi rincominciano a riprendere coraggio, così i fiorentini prendono piede nel barghigiano, i Malaspina forti di antichi diritti e di un recente privilegio avuto da Arrigo VII imperatore del Sacro Romano Impero si estendono nei vicariati lucchesi di Camporgiano e Castiglione, mentre nello stesso momento ecco spuntare dalle cime degli Appennini provenienti dai confinanti territori del Frignano le truppe estensi, convinte più che mai ad invadere e conquistare la Garfagnana.
Particolare della Garfagnana estense del 1527
(carta geografica in copia prop.Marzi Paolo)
Ritenevano infatti la nostra valle fondamentale per gli sviluppi dei loro commerci perchè i lungimiranti regnanti prima ferraresi e poi modenesi consideravano fra le altre cose la Garfagnana una perfetta testa di ponte per arrivare al mar Tirreno e ai suoi mercati (riuscirono in questo intento però molto tempo dopo nel 1741), così entrarono nella nostra bella valle senza (o quasi) colpo ferire e nel 1429 i comuni garfagnini fecero atto di dedizione agli Estensi e al marchese di Ferrara Niccolò III d'Este solo dopo infinite trattative diplomatiche che portarono a vari accordi, primo fra tutti la minor spettanza di tasse e gabelle varie da pagare non con scadenza fissa ma sopratutto da elargire in base al ceto sociale. Questa nuova intesa fu accolta da tutta la popolazione con estremo entusiasmo e così senza indugio i garfagnini strinsero metaforicamente la mano alla esosa Repubblica di Lucca dicendogli "arrivederci e grazie", buttandosi così senza se e senza ma nelle braccia dei modenesi.Gli Estensi presero quindi il potere stabilendo a Castelnuovo Garfagnana la residenza del governatore.Ma però non fu altrettanto per tutti i comuni, per alcuni di questi l'amore non sbocciò e applicarono la forse saggia regola  di "chi lascia la strada vecchia per quella nuova sa cosa lascia ma non quello che trova",di questo motto si fecero forti i comuni di Minucciano e Castiglione che rimasero con Lucca, mentre Gallicano dapprima accolse con benevolenza i nuovi padroni e poi pentitosi della scelta, tempo dopo tornò al primo amore (Lucca).Da questo momento la Garfagnana si trovò divisa fra Lucca e gli Estensi con tutte le conseguenze che poterono derivare da queste terre di confine.Ma adesso per essere un po' più esaustivi facciamo una piccola parentesi e guardiamo velocemente un po' più da vicino chi erano questi Estensi che stabilirono il loro governo in Garfagnana per circa 430 anni. Gli Estensi, in passato detti Este o d'Este furono una famiglia che prese il nome da Este (comune in provincia di Padova) loro feudo fra il 1056 e il 1239, fu una famiglia molto scaltra perchè nonostante tutto seppe mantenere come si suol dire il piede in due staffe, da una parte non pestava i piedi all'imperatore, mentre dall'altra in certi casi riusciva anche ad accontentare il Papa di turno, tant'è che la sua prima capitale fu Ferrara, terra soggetta alla chiesa, mentre le sue altre due principali città Modena e Reggio erano influenzate al Sacro Romano Impero, ottenendo per questo titoli e favori sia da una parte che dall'altra. Ma arrivò anche il momento di restituire questi favori quando Papa Clemente VIII nel 1598 reclamò di rientrare in possesso del feudo di Ferrara, giustificando ciò con una questione di
Particolare cartina politica
 d'Italia del 1850
si può notare il Ducato di Modena
in verde chiaro (proprietà Marzi Paolo)
successione illegittima ed "impura" riguardante la famiglia d'Este. Ci furono un po' di diatribe sul caso, ma quando il Papa fece arrivare il suo potente esercito alle porte di Faenza,le truppe ducali si ritirano in buon ordine. Gli Estensi quindi rimasero titolari "solo" di Modena e Reggio e delle varie province(fra le quali la Garfagnana), l'imperatore Rodolfo II a differenza del Papa riconobbe legittima la successione in causa e così  Modena divenne la capitale del rinnovato stato.Finita questa parentesi torniamo ai fatti per dire che ormai passavano i secoli e fra illustri governatori (vedi Ludovico Ariosto e Fulvio Testi) e vicende più o meno belle, gli Este mantennero comunque saldo il loro potere fino al 1806 quando sull'Europa si abbatte come una furia il ciclone Napoleone e spezza la locale dominazione estense che durava ininterrotta ormai da 377 anni e il 30 marzo del medesimo anno con decreto imperiale i francesi ci inseriscono nel nuovo principato lucchese dei Baciocchi, sotto il diretto potere dell'illuminata sua sorella Elisa Bonaparte. Passano all'incirca otto anni e nel 1814 l'impero napoleonico si dissolve, le truppe britanniche comandate da lord William Bentinck si muovono alla volta di Lucca, provocando la fuga della sovrana e la fine del suo stato. Il congresso di Vienna instaurato per rimettere a posto tutti pezzi del puzzle nell'Europa sconvolta da Napoleone, riportò tutto ( o quasi) al suo posto e anche la Garfagnana potè tornare al suo originario amore(gli Estensi), ad esclusione ancora delle vicarie lucchesi di Castiglione, Minucciano e Gallicano che da amante fortemente indeciso e incerto tornerà però sotto il Ducato di Modena nel 1847 in base al Trattato di Vienna. Ma ormai i venti risorgimentali spiravano forte già da qualche anno.Il 1848 fu l'anno della svolta,in tutta la penisola cominciarono le rivolte contro i vecchi poteri,e le idee liberali di un Italia unita cominciarono a far breccia nelle teste dei garfagnini, rimasti fino a quel momento caparbiamente fedeli al Ducato di Modena. La scintilla della protesta scoccò definitivamente nell'aprile del 1859 quando il Piemonte savoiardo rinnovò la guerra all'Austria, all'unisono
 si rivoltarono le popolazioni di Massa Carrara e di Garfagnana. Il 26 aprile le truppe piemontesi invasero Massa ed esattamente un mese dopo (il 27 maggio) Vincenzo Giusti commissario straordinario del Re di Sardegna entrava in Gallicano e prendeva possesso in nome di Vittorio Emanuele del paese stesso e di tutta la Garfagnana. Francesco V ultimo duca estense si ritirò a Modena, ma l'undici giugno fu costretto ad abbandonare per sempre i suoi possedimenti. Fu così sancita la morte di un ducato che in Garfagnana durò per più di quattro secoli, più di qualsiasi altra dominazione, più della storia stessa della nostra Italia unita (solo 154 anni). Finì così per sempre questo amore fra il ducato e la nostra valle, ma è giusto e curioso dire che il flirt con Modena non terminò qui, ma continuò ancora con l'Italia quasi unita Spieghiamoci meglio però.
Una volta fatta l'unità bisognava ridisegnare amministrativamente le regioni, in previsione dell'annessione definitiva al regno di Sardegna.La Garfagnana con un decreto dittatoriale di Carlo Farini del 1859 fu incorporata proprio per tradizione e storia all'Emilia,
Quando la Garfagnana faceva parte dell'Emilia
carta geografica politica del 1863,
 si posso notare benissimo in rosa
 i confini emiliani
(proprietà Marzi Paolo)
suo capoluogo di provincia tornò ad essere Modena. La provincia di Modena si trovò così divisa in circondari (n.d.r: sotto province), uno di questi circondari faceva capo a Castelnuovo che sotto di se aveva altri tre mandamenti (n.d.r:comuni). Guardiamo come erano divisi:


Mandamento I di Camporgiano

Camporgiano,Careggine,San Romano,Vagli di Sotto 

Mandamento II di Castelnuovo Garfagnana

Castelnuovo,Castiglione,Fosciandora,Pieve Fosciana,Villa Collemandina

Mandamento III di Gallicano

Gallicano,Molazzana,Trassilico,Vergemoli

Mandamento IV di Minucciano

Minucciano,Giuncugnano,Piazza al Serchio,Sillano

Carta politica del 1920. La Garfagnana
 in Toscana ma in provincia di Massa
(proprietà Marzi Paolo)

Per farla breve si rimase emiliani e modenesi a tutti gli effetti per ben 11 anni, nel 1871 cessò per sempre il nostro rapporto con Modena e l'Emilia e finalmente questa revisione delle regioni fu compiuta e fummo così aggregati alla provincia di Massa (non ancora a Lucca,ci si arrivò solo nel 1923) e di conseguenza per la prima volta anche alla nostra bella e amata Toscana.

3 commenti:

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  2. Ci sentiamo orgogliosamente toscani a tutti gli effetti, ne più ne meno di un fiorentino, un senese o un lucchese. Anche perchè come ci dovremmo sentire? Mi pare che divisioni, frazionamenti e ripartizioni ce ne siano anche troppi al mondo per non sentirsi quello che si è...

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    1. Condivido, in effetti la domanda era malposta. Sicuramente, se si dovessero fare dei confronti, lo siete molto di più dei lunigianesi, i quali, a livello linguistico, non lo sono per niente...

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